La cosa che più ci piace della nostra città è la sua capacità di offrire un sacco di alternative per il tempo libero. È un qualcosa di unico non solo in Italia, ma probabilmente al mondo. Vi abbiamo già parlato di cosa fare a Milano in un weekend, oggi però vogliamo raccontarvi una esperienza in più. Oltre alle migliaia di cose da fare in città, infatti, ci sono le infinite attività che si possono fare appena fuori da essa: il lago dista mezz’ora di macchina, la montagna un’oretta e il mare un’oretta e mezza. Noi, però, vogliamo oggi parlarvi di campagna. E lo facciamo prendendo spunto da una scampagnata che abbiamo fatto in prima persona andando a scoprire uno dei luoghi più iconici di tutta la Lombardia: l’Oltrepò Pavese.
L’Oltrepo’ Pavese
L’Oltrepò Pavese vuol dire vino. Proprio in questa zona, infatti, nell’Ottocento fu impiantata con successo la coltivazione del Pinot, un tipo di uva d’origine francese che diede vita al cosiddetto “champagne italiano”. Non a caso, oggi, in tutto il territorio dell’Oltrepò Pavese sono presenti più di 4mila cantine che, oltre a generare un importante giro d’affari, rappresentano una meta molto gettonata per appassionati, degustatori o semplici curiosi.
Oltre al suo legame col vino, l’Oltrepò rappresenta un territorio di grande interesse anche per la sua connotazione geografica. Quest’area copre infatti una superficie di forma triangolare della provincia di Pavia, delimitata a nord dal fiume Po’, a est dall’Emilia-Romagna e a ovest dalla Liguria. Proprio per questa sua particolare situazione geografica, l’Oltrepò Pavese risultò essere uno dei territori strategici per gran parte dell’epoca medioevale. Come oggi ci dimostrano i moltissimi borghi presenti in questa zona e che sembrano sospesi nel tempo. Ed è proprio alla scoperta di questi borghi che siamo andati, non prima però di aver fatto qualche interessante fermata.
Prima fermata: la Certosa di Pavia
Scendendo da Milano verso l’Oltrepò Pavese, la prima fermata è quella che ci porta alla Certosa di Pavia. Pur trovandosi a poco più di una mezz’oretta di strada da casa nostra, non eravamo mai stati alla Certosa. Eppure si tratta di uno dei complessi monastici più importanti di tutta Italia. La Certosa di Pavia fu infatti edificata a partire dalla fine del Trecento su indicazione di Gian Galeazzo Visconti, Signore di Milano, per rispettare le volontà della sua seconda moglie. Per interi secoli la Certosa rappresentò un importantissimo polo culturale ed ecclesiastico per la Lombardia, attirando religiosi e intellettuali da tutta Europa. Purtroppo però la sua ricchissima eredità fu di fatto interamente depredata dalle truppe napoleoniche durante la campagna d’Italia. Oggi, però, la Certosa continua a rappresentare un riferimento per la nostra regione richiamando ogni settimana persone a caccia di spiritualità che appassionati di architettura. Oppure semplici curiosi come noi!
Visitare la Certosa di Pavia è gratuito. L’ingresso è consentito dal martedì alla domenica, dalle 9 alle 11:30 e dalle 14:30 alle 17. Il lunedì la Certosa di Pavia è chiusa.

Pausa pranzo in cantina nell’Oltrepò Pavese
Una delle più belle cose da fare nell’Oltrepò Pavese è la pausa pranzo in cantina. Come vi accennavamo prima, in questo piccolo angolo di Lombardia ci sono oltre 4mila produttori di vini, alcuni dei quali davvero celebri. Per questo, la pausa pranzo in cui si coniugano buon cibo e buon vino è praticamente un must.
Prima di partire per la nostra scampagnata nell’Oltrepò Pavese, abbiamo valutato attentamente in quale cantina fermarci a pranzo. Dopo lungo pensare, la scelta è ricaduta su 700 Enolocanda. Si tratta di una cantina di recente costruzione (è stata inaugurata nel 2018) dove una famiglia di enologi da generazioni sperimenta le uve per dar vita a nuove tipologie di vini. La cucina di 700 Enolocanda è abbastanza tradizionale, ma quello che ci ha convinto appieno è la straordinaria bontà dei vini che abbiamo provato nel percorso di degustazione. La Locanda offre inoltre alcune stanze per chi intende fermarsi a dormire. Noi non le abbiamo provate.
Tutto l’Oltrepò è comunque ricco di luoghi dove potersi fermare a mangiare in una cantina con ristorante. I più celebri sono lo scenico Castello di Stefanago, la Conti Vistarino, la Tenuta Frecciarossa e la Cascina Costanza di Godiasco.




I borghi dell’Oltrepò Pavese
Con la pancia piena e dopo aver smaltito i buonissimi calici di vino della nostra degustazione, ci rimettiamo in macchina per muovere alla volta di alcuni dei borghi più belli dell’Oltrepò Pavese. Come vi accennavamo, in questo territorio ci sono davvero tantissime rocche e paesini che sembrano fermi nel tempo. Visitarli tutti in una giornata è praticamente impossibile, per questo abbiamo dovuto fare una scelta identificandone alcuni più interessanti e comodi da raggiungere.
- Fortunago: si tratta di un borgo davvero piccolissimo che si gira interamente in un’oretta. Noi lo abbiamo visitato subito dopo pranzo in una sonnacchiosa domenica in cui non c’era in giro anima viva. Questo però ci ha consentito di muoverci lentamente e con curiosità abbiamo scoperto la storia di un insediamento costituito addirittura nel X secolo e che nel 2013 è stato scelto da Paolo Virzì per le riprese del film “Il Capitale Umano”. L’edificio principale di Fortunago è la Chiesa di San Giorgio che si trova nel punto più alto del borgo. Per arrivarci, occorre parcheggiare l’auto nei pressi del centro sportivo e salire a piedi nelle caratteristiche viette dove sorgono bellissime case d’epoca. L’area verde intorno alla Chiesa è un luogo ideale per rilassarsi ammirando il panorama.
- Zavattarello: è forse il più celebre dei borghi dell’Oltrepò Pavese, tanto da essere inserito nella classifica dei Borghi d’Italia. Il suo profilo è dominato dal Castello Dal Verme, noto anche come Castello di Zavattarello. Si tratta di un vero e proprio castello in pietra costruito all’inizio del X secolo che per anni ha rappresentato un importante centro di potere nell’Oltrepò Pavese. Oggi il Castello di Zavattarello è completamente restaurato ed è visitabile, oltre ad essere aperto in occasione di alcune festività o manifestazioni.
- Golferenzo: fondato in epoca medioevale, Golferenzo è un graziosissimo borgo che ha vissuto nell’anonimato più assoluto fino al 2021. Lo scorso anno, infatti, i suoi 180 abitanti sono stati oggetto di fortissime attenzioni mediatiche generate dalla coppia più social d’Italia: i Ferragnez. È qui infatti che il duo ha voluto presentare la prima stagione della serie tv disponibile in streaming su Amazon Prime Video. Da allora, Golferenzo ha iniziato a ricevere sempre più visitatori che però, almeno per ora, non hanno intaccato il fascino dei suoi vicoli e dei suoi edifici.




E voi siete mai stati alla scoperta dei borghi dell’Oltrepò Pavese? Quali sono i vostri preferiti? Raccontateceli qui sotto nei commenti!
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