Navigare il Canale di Beagle è uno di quei sogni che abbiamo coltivato fin da bambini, quando la lettura dei libri di Jules Verne ha indissolubilmente forgiato la nostra natura di viaggiatori seriali. Un sogno che abbiamo realizzato e il cui ricordo ci rende felici come bambini anche ad anni di distanza. Siamo consapevoli che si tratta di una esperienza non facile né alla portata di tutti, specialmente se – come abbiamo fatto noi – viene pianificata in pieno inverno argentino. Crediamo, però, che questo angolo di Patagonia meriti di essere non solo visto, ma anche vissuto così da nutrire il cuore di ciascuno con ricordi come quelli che vi proviamo a raccontare in questo post.
Il Canale di Beagle: dagli Yamana a Darwin
Il Canale di Beagle è lo stretto che divide in due la Terra del Fuoco, separando la Isla Grande (quella dove c’è Ushuaia per intenderci) da una serie di altre isole minori le più famosa delle quali è Isla Navarino. Lungo circa 240 chilometri, il Canale è largo circa 5 chilometri nel suo punto più stretto. Oltre alla spettacolarità della sua natura geologica, la bellezza di questo stretto d’acqua risiede anche nella sua storia.
Il canale fu infatti attraversato in epoca lontanissima dagli Yamana, tribù originaria della Terra del Fuoco che andò ad abitare le isole minori a sud. È davvero impressionante pensare che, per ragioni di sicurezza, oggi il canale sia navigabile solo da catamarani di grande stazza mentre queste popolazioni lo attraversarono su barche di legno! La storia di questa tribù è stata perfettamente descritta da Lucas Bridges ed è rappresentata a Ushuaia nel Museo del Fin del Mundo.
La curiosità del Canale sta anche nel suo nome. Esso fu infatti attribuito in ricordo del brigantino HMS Beagle, la nave della flotta inglese che per un lungo periodo ospitò anche Charles Darwin, in uno dei suoi innumerevoli viaggi finalizzati alla ricerca di contributi per il suo “L’Origine della Specie”.
La nostra crociera sul Canale di Beagle
Fatte le doverose premesse, entriamo nel vivo del racconto della nostra crociera sul Canale di Beagle. La nostra avventura inizia di mattina presto, alle prime luci di una cortissima e gelida giornata invernale a Ushuaia. Ci rechiamo al molo turistico dove decidiamo di scegliere il nostro “tour” in base alle disponibilità: agosto, infatti, è il mese di più bassa stagione e non tutte le compagnie sono operative. Inoltre, il giorno precedente i lavoratori dell’Ufficio Turistico ci hanno messo in guardia sul fatto che le condizioni metereologiche avverse potrebbero causare un divieto di navigazione.

Ha nevicato tutta notte, fa un freddo pazzesco ma siamo fortunati: ci sono due tour che partono. Optiamo per quello più lungo (quasi 5 ore) così da essere sicuri di vedere quanti più angoli possibili del Canale di Beagle. Pagati biglietto e tassa portuale, ci rechiamo con gli altri viaggiatori (una decina in tutto) nella sala d’attesa che precede l’attracco sul quale ci aspetta la nave “Massimo” e il suo equipaggio.
Una volta a bordo, lo staff ci illustra le severe norme di sicurezza e ci spiega dove trovare coperte extra per il freddo. Quindi, finalmente, lasciamo Ushuaia e la sua neve salpando alla volta delle isole a sud del Canale di Beagle.
La Isla de Los Pajaros
Il Paso Chico indica l’inizio del Canale di Beagle e porta con sé un po’ di emozione che cresce via via che la nostra nave “Massimo” attraversa le acque gelide. La prima fermata ci porta alla Isla de Los Pajaros, un piccolo complesso di rocce strapiene di uccelli intenti ad accudire il nido o semplicemente a prendere qualche raggio del sole che nel frattempo splende nell’aria comunque freddissima.




Non siamo grandi esperti di uccelli ma, secondo la guida turistica messa a disposizione dal tour organizzato, su quest’isola sono presenti almeno 6 specie di uccelli: gli skua (che abbiamo poi scoperto essere stercorari più grandi), gli albatros, anatre e oche di Magellano, gabbiani del Kelp e gabbiani di Magellano.
Isla de los Lobos
La seconda fermata del nostro tour è l’Isla de los Lobos, così chiamata perché rappresenta un habitat naturale per centinaia di leoni marini (che in spagnolo vengono denominati “lobos marinos”). I leoni sono davvero tantissimi ed enormi, la nostra guida giura che alcuni superino facilmente i 200 kg di peso.




La nave “Massimo” si ferma qui per una buona mezz’oretta, consentendoci di osservare con attenzione questi animali che mai avevamo visto da così vicino. Alcuni nuotano, altri cercano cibo, molti invece se ne restano comodamente sdraiati al sole emettendo versi davvero improbabili.
Faro della fine del mondo? Non proprio
Salutati i leoni marini, ci dirigiamo verso quello che è considerato il luogo più iconico di tutti i tour del Canale di Beagle: il Faro della Fine del Mondo (Faro del Fin del Mundo). In realtà, quello che vediamo da lì a poco non è il vero Faro della Fine del Mondo (quello reso celebre da Jules Verne) che si trova in realtà a San Juan de Salvamento, bensì il Faro de Les Eclaireurs. Il Faro è davvero molto bello. Alto 11 metri, è colorato di bianco e rosso così da essere visibile anche a distanza.
La nostra guida ci racconta un po’ di storia di questo Faro che fu inaugurato nel 1920 e oggi, dopo oltre 100 anni, è ancora perfettamente funzionante. Ci spiega inoltre come il Faro rappresenti un punto di riferimento non solo per tutti coloro che navigano il Canale di Beagle, ma anche per una foltissima colonia di cormorani imperiali che qui viene a nidificare.
Anche qui la nave “Massimo” si ferma per una buona mezz’ora, consentendoci di vedere il faro da tutte le angolazioni possibili e immaginabili.
Camminare tra i pinguini? No, grazie
Lasciato il Faro de Les Eclaireurs, ci dirigiamo verso Isla Martillo. Questa isola riveste una importanza fondamentale per l’ecosistema naturale della Terra del Fuoco. Qui, infatti, ogni estate una colonia di pinguini Magellano – una specie a rischio estinzione – trova riparo per nidificare in tutta tranquillità. Oltre a questa colonia, l’isola è poi abitata da alcuni pinguini Gentoo e pinguini reali.
Essendo inverno, riusciamo a scorgere in lontananza solo 4-5 pinguini. La nostra nave non si avvicina troppo per due motivi: il primo è per non disturbare l’ecosistema di queste meravigliose creature, l’altro è perché non ne ha il permesso. In tutta Ushuaia, infatti, solo un tour operator ha il permesso di poter attraccare sull’isola. Si tratta di Piratour che ha costi un po’ più alti proprio perché concede a una ventina di turisti al giorno di poter metter piede sull’isola.
Durante il nostro viaggio, Piratour non effettuava alcuna spedizione. In ogni caso, non vi avremmo preso parte perché crediamo sia importante rispettare il più possibile questi animali.
Estancia Harberton
Prima del rientro a Ushuaia, il nostro tour si ferma per un’ultima fermata: quella all’Estancia Harberton. Questo luogo ricopre un’importanza simbolica non da poco per la comunità fueguina di Ushuaia, dal momento che è la più antica estancia di tutta la regione.
Perfettamente conservata, la Estancia Harberton fu fondata nel 1886 da Thomas Bridges e ancora oggi appartiene alla sua famiglia. La nostra guida ci spiega come i Bridges debbano la loro fama soprattutto a Lucas, il figlio di Thomas. Fu lui infatti a rendere mitica questa regione grazie ad una serie di suoi scritti in cui racconta la gioventù in mezzo alle tribù Yamana.
Oggi l’Estancia ospita un Museo (il Museo Acatushun), un hotel in cui è possibile prenotare e un campeggio che, soprattutto in estate, è sempre strapieno.
Sognando Puerto Williams
Prima di iniziare il tour, di fronte alla richiesta di una coppia di attempati viaggiatori argentini, il Capitano della “Massimo” ci aveva promesso che avrebbe provato a fare una rapida fermata a Puerto Williams. Lasciando l’Estancia, però, il tempo inizia a girare e, quindi, non riusciamo ad avere questa botta di fortuna totalmente insperata.
Peccato davvero, perché Puerto Williams è un luogo che sicuramente merita una capatina. Si tratta di un piccolissimo centro abitato di 2.300 anime situato sull’Isla Navarino. Tecnicamente sarebbe la città più a Sud del mondo ma… secondo il Cile (che controlla amministrativamente l’Isla), Puerto Williams non è una città bensì un avamposto militare.




Prima di partire avevamo letto che a Puerto Williams c’è l’ultima persona al mondo in grado di parlare il dialetto Yamana. L’occasione di incontrarla sarà per noi il motivo di un nuovo viaggio in Terra del Fuoco!
Isla Bridges
Prima di rientrare, la “Massimo” ci lascia per qualche minuto sull’Isla Bridges consentendoci di toccare il suolo e di fare due passi nella natura incontaminata di quest’isolotto non lontano da Ushuaia.




Durante la nostra passeggiata, scoviamo alcuni esemplari di uccelli che non riusciamo a riconoscere, così come alcuni piccoli roditori che cercano il cibo sotto alla molta neve fresca che la notte ha portato con sé. Il silenzio intorno a noi è assordante e rende indimenticabile la chiusura della nostra crociera sul Canale Beagle.
Crociera sul Canale di Beagle: quale scegliere?
Come detto, la nostra crociera sul Canale di Beagle è stata un po’ particolare essendosi tenuta in pieno inverno e con un numero ridotto di persone. In generale, però, ci sono 3 tipologie principali di tour:
- La prima consente la navigazione fino alla pinguinera di Isla Martillo con possibilità di passeggiata;
- La seconda vi porta a Isla de los Lobos e al Faro de Les Eclaireurs;
- L’ultimo vi porta invece all’Estancia Harberton.
Sul molo turistico (Muelle Turistico) ci sono moltissime compagnie stagionali che offrono i tour. Noi ve ne indichiamo qualcuna: El Che Turìsmo Alternativo, Piratour (l’unica che consente di andare a Isla Martillo), Yate Tango, Tres Marias Excursiones e Tolkeyen Patagonia.
Il nostro consiglio è quello di recarvi all’ufficio turistico – che si trova proprio accanto al porto – e farvi aiutare da loro a selezionare il percorso più adatto a voi. Tra l’altro qui potrete farvi mettere un simpatico timbro di Ushuaia – Fin del Mundo sul passaporto!
Info utili
Prima di partire, è bene che teniate presente alcuni consigli che possono tornarvi utili in caso di crociera sul Canale di Beagle:
- Se andate in estate, portatevi comunque qualche giacca a vento: il meteo può cambiare velocemente!
- Se andate in inverno, assicuratevi di avere abbigliamento adeguato al gelo e al ghiaccio. Lo trovate anche a noleggio a Ushuaia.
- In alta stagione i posti per le crociere sul Canale di Beagle sono quasi sempre prenotati in anticipo. Cercate di organizzarvi per tempo.
- Portate sempre una piccola quantità di denaro con voi. Potrebbe servirvi per pagare la tassa portuale o per acquistare cibo a bordo in caso di fame, nausea o mal di mare.
- Assicuratevi di avere le vostre fotocamere o i vostri cellulari ben saldi con voi. Non vorremmo mai che li perdiate in mare ai confini del mondo!
Ti è piaciuto questo articolo? Allora iscriviti alla nostra newsletter e resta sempre aggiornato su consigli e itinerari di viaggio! (Tranquillo, anche noi odiamo lo spam!)