Perchè la Nuova Caledonia ci piace così tanto? Perchè non è solo un paradiso terrestre! Questo meraviglioso arcipelago della Melanesia ha infatti una storia unica rispetto alle altre isole del sud del Pacifico. Una storia che ha contribuito alla nascita di molte curiosità che vi raccontiamo in questo post.
Ha prezzi altissimi
Su questo non abbiamo dubbi: la Nuova Caledonia è di gran lunga il paese più caro in cui siamo stati. Volete un’idea? Vi basti pensare che sull’Isola dei Pini abbiamo pagato oltre 7 euro per un tubetto di dentifricio e un pacchetto di fazzoletti mentre non abbiamo mai trovato un caffè che costasse meno di 3 euro! Ma questo non deve stupire. La Nuova Caledonia ha un ecosistema paradisiaco la cui preservazione impedisce lo sfruttamento delle risorse. Per questo motivo, la grande maggioranza delle materie prime viene importata a costi elevatissimi per via della lontananza dalla terraferma. In ogni caso, non tutto è super costoso: i costi dei beni di prima necessità come pane e acqua sono calmierati e consentono di non spendere un capitale!
I francesi volano a metà prezzo
La Nuova Caledonia è un territorio d’oltremare francese. Per questo motivo i nostri cugini d’oltralpe (mannaggia a loro!) possono sfruttare una sorta di continuità territoriale che consente loro di raggiungere queste isole paradisiache pagando fino al 50% in meno sul volo aereo! È in pratica la stessa norma che consente ai residenti in Sardegna di volare verso la nostra Penisola a tariffe agevolate, solo che qui viene applicata su una distanza molto più lunga. Non male se pensate che la tratta di volo tra Parigi e Noumea è una delle più care al mondo!
C’è il cuore in una foresta
Il Cuore di Voh è senza dubbio uno degli spettacoli più incredibili che la natura ci abbia mai regalato. Voh è un piccolissimo comune di 2mila abitanti che si trova nella parte Nord della Grand Terre, la più grande isola della Nuova Caledonia. Questa località è però diventata un’icona mondiale, nonché motivo di orgoglio per tutto il Paese. Come mai? Il motivo è presto detto. Intorno a Voh si sviluppa una grande foresta di mangrovie. E fin qui tutto normale. La cosa straordinaria succede se si guarda questa foresta dall’alto: al centro di essa è ben visibile un enorme cuore stilizzato che vi lascerà a bocca aperta. Il Cuore di Voh è stato scoperto per la prima volta dal fotografo francese Yann Arthus-Bertrand che l’ha messo in copertina del suo libro “La Terra dall’Alto” pubblicato nel 1990. Oggi il Cuore di Voh può essere visto grazie ad escursioni in ultraleggero organizzate a Voh o anche da Noumea.
Nel 2018 ha chiesto l’indipendenza dalla Francia
Il rapporto degli abitanti della Nuova Caledonia con la madre patria non è proprio idilliaco. Dopo diverse richieste, nel 2018 i residenti hanno finalmente ottenuto la concessione di un referendum per arrivare all’indipendenza da quella Francia che la controlla dal lontano 1853. Il risultato ha visto la sconfitta del fronte indipendentista (56,4% di contrari all’indipendenza). Oggi la Nuova Caledonia è ancora territorio francese ma a Parigi si è finalmente aperto un dibattito serio e costruttivo sul futuro di questo meraviglioso arcipelago della Melanesia.
Ha la stessa moneta di Wallis e Futuna
Nonostante sia un territorio francese, la Nuova Caledonia non ha adottato l’euro. La moneta locale è infatti il Franco del Pacifico (chiamato anche Franco CFP). Si tratta di una valuta che fu adottata dalla Francia nel 1945 per le sue colonie al fine di evitare rischi di svalutazione del Franco Francese. Oggi il Franco del Pacifico è adottato dalla Nuova Caledonia, dalla Polinesia francese e dalle isole di Wallis e Futuna. Oggi un euro vale circa 120 CFP.
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I suoi abitanti mangiano i pipistrelli
L’influenza francese e il fantastico microclima hanno contribuito a rendere varia e gustosa la cucina tradizionale della Nuova Caledonia. Grazie all’abbondanza di frutta, spezie e pesce, mangiare in Nuova Caledonia non vi farà rimpiangere l’Italia. In ogni caso, gli abitanti locali (soprattutto i kanaki) hanno abitudini culinarie piuttosto singolari: ci credete che mangiano i pipistrelli? Ok, ora immaginiamo che vorrete sapere come sono ma… non abbiamo avuto il coraggio di assaggiarli!
Sull’isola si parlano 7 lingue diverse
La grande varietà culturale del popolo della Nuova Caledonia ha portato ad una situazione linguistica molto complessa. Oggi nell’Arcipelago vengono parlate ben 7 lingue:
Francese
E’ la lingua della madrepatria e l’unica parlata da tutti gli abitanti e usata nei documenti ufficiali.
Uveano
Si tratta di una lingua locale parlata dagli autoctoni e derivante dall’evoluzione della lingua usata dai nativi della vicina Wallis e Futuna.
Lingue settentrionali
Le lingue settentrionali sono i dialetti di origine kanaki parlati nei villaggi della parte nord di Grand Terre.
Dialetti centrali
Sono i dialetti di origine kanaki parlati nei villaggi della parte centrale di Grand Terre;
Lingue meridionali
Sono i dialetti di origine kanaki parlati nei villaggi della parte meridionale di Grand Terre;
Dialetti delle Isole
Sono i dialetti di origine kanaki parlati nelle Isole della Lealtà;
Corso
Sembrerà strano ma in Nuova Caledonia qualcuno parla anche il dialetto della Corsica.
Nella zona di Noumea, inoltre, molti abitanti parlano l’inglese.
Il suo nome non c’entra nulla con la Francia
Anche se oggi l’arcipelago è controllato dalla Francia, il nome “Nuova Caledonia” non c’entra nulla con il Paese d’Oltralpe. Caledonia è infatti il nome latino con cui i romani appellavano l’area della Gran Bretagna oggi corrispondente alla Scozia. In origine, infatti, la Nuova Caledonia fu scoperta dai britannici che per primi colonizzarono l’area dandole questo nome. Lo stesso nome, peraltro, fu anche dato ad una zona del Canada corrispondente all’area di Vancouver che oggi fa parte della Columbia Britannica.
Non richiede il visto ai cittadini europei
A livello amministrativo, la Nuova Caledonia risulta essere un territorio francese. Ciononostante, l’arcipelago non rientra nell’Area di Schengen. In ogni caso, i residenti nell’UE possono entrare in Nuova Caledonia semplicemente mostrando il passaporto e senza dover richiedere alcun visto particolare.
È stata luogo di prigionia
La Nuova Caledonia è passata dal controllo britannico a quello francese nel 1853. Da allora e per circa quarant’anni, i francesi hanno trasformato questo arcipelago in una colonia penale in cui confinare i prigionieri politici e criminali. Si stima che i prigionieri deportati dalle prigioni della Francia furono ben 21mila fino al 1897, anno in cui l’Arcipelago cessò di essere usato come colonia di prigionia. Oggi le rovine delle prigioni sono ancora ben visibili sull’Isola dei Pini.
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