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Cosa vedere a Tokyo: il nostro itinerario di 4 giorni

Cosa vedere a Tokyo? È questa la domanda che frulla in testa a chiunque si stia preparando ad affrontare un viaggio in Giappone partendo dalla sua capitale. In effetti Tokyo è il perfetto esempio di megalopoli asiatica moderna: città enorme, distanze infinite e una quantità esagerata di cose da vedere. I giorni per visitare Tokyo non sono mai abbastanza e un mese potrebbe non essere sufficiente per scoprire tutti i segreti di questa meravigliosa città. Come fare dunque? Ma semplice, con il nostro itinerario!

In questo post vi raccontiamo cosa vedere a Tokyo con il nostro itinerario di 4 giorni.

Come arrivare a Tokyo

Innanzitutto come arrivare a Tokyo? Tokyo è dotata di due aeroporti: Narita e Haneda. Il modo più rapido per arrivarci dall’Italia è tramite Alitalia che opera voli diretti sia da Milano Malpensa che da Roma Fiumicino destinati a Narita. In generale, tutte le principali compagnie mondiali hanno collegamenti con questo aeroporto. Haneda è invece prevalentemente destinato a voli domestici o interni all’Asia.

Entrambi gli aeroporti sono serviti da metropolitana e da treni della JR su cui è possibile usare il Japan Rail Pass.

Leggi anche la nostra guida completa per organizzare un itinerario in Giappone!

Dove dormire a Tokyo

Tokyo è enorme e scegliere dove dormire non è semplice. Noi abbiamo optato per il quartiere di Minato alloggiando all’Hotel Villa Fontaine di Shiodome, una scelta che ci sentiamo di consigliarvi sia per l’hotel che per la grande abbondanza di mezzi pubblici nell’area.

Cosa vedere a Tokyo – giorno 1

Dopo 8 ore di volo, eccoci finalmente a Tokyo! Il primo giorno sarà piuttosto light perché temiamo i contraccolpi del jetlag. La prima cosa che facciamo è andare all’Hotel Villa Fontaine di Shiodome, in cui abbiamo deciso di pernottare. L’hotel si trova all’interno dello Shiodome Business Center e questo rende la nostra posizione particolarmente comoda per spostarsi con i mezzi pubblici. La metropolitana e il passante ferroviario si trovano infatti all’interno dello stesso complesso, mentre la stazione del treno è a soli 300 metri.

Ginza

Per cominciare a prendere confidenza con la città decidiamo però di uscire a piedi. Siamo a Ginza, la Fifth Avenue giapponese, e non vediamo l’ora di cominciare. Arriviamo nella strada principale del quartiere dello shopping e capiamo subito che non ha decisamente niente in comune con la nostra Via Montenapoleone. Qui tutti i grandi marchi, da Armani a Gucci, passando per Apple e Sony, non si limitano ad un negozio ma hanno interi palazzi.

La nostra prima tappa è all’interno di un negozio per bambini: c’è di tutto, dai pupazzi ai giocattoli, alle maschere. Il tutto ordinatamente disposto su 7 piani, ognuno con un tema particolare. Vorremmo comprare qualunque cosa ma ci limitiamo ad un ombrellino trasparente, utile per guardarci intorno in caso di pioggia.

Usciamo e continuiamo a girare per farci un’idea del quartiere. Capiamo abbastanza presto che l’attrazione principale è caratterizzata dai negozi e visto che il nostro obiettivo non è quello di fare shopping (almeno non il primo giorno), decidiamo di metterci a camminare per Chou Dori verso Akihabara, il quartiere dell’elettronica.

Akihabara

La ragione che ci spinge ad Akihabara (o Akiba, come viene chiamato il quartiere dai nipponici) è il desiderio di vedere cosplayer vestiti da personaggi di Dragon Ball. Facciamo un giro e abbiamo subito un’idea del tipo di negozi che caratterizzano l’area: elettronica a basso costo, negozi di manga e statuine, palazzi di Ufo-Catcher.

Dopo una sosta agli ufo-catcher, ci buttiamo sulle statuine dei nostri personaggi preferiti: Davide è alla ricerca dei personaggi di Dragon Ball, Alessandra guarda a Sailor Moon. I negozi sono tantissimi, ognuno con un numero irripetibile di statuine più o meno belle e verosimili.

Verso sera siamo affamati, quindi andiamo alla ricerca di un ristorante dove cenare. Troviamo un grazioso pub in cui i piatti, tipicamente americani, sono rivisitati in chiave giapponese: prendiamo un hamburger di kobe e un the. Dopo cena, prendiamo un cocktail e ci godiamo la serata di Akihabara.

Tokyo
Il quartiere di Akihabara è pieno zeppo di negozi che vendono statuette dei più celebri manga

Cosa vedere a Tokyo – giorno 2

Il nostro secondo giorno a Tokyo inizia all’alba.

Specie mai viste al mercato del pesce di Tsukiji

La mattinata la dedichiamo al mercato Tsukiji di Tokyo, il più famoso mercato di pesce al mondo. L’aspetto più interessante di quest’area della città è il momento dell’asta, che si tiene alle 6 del mattino e che vede i pescatori vendere i propri prodotti ai più importanti ristoratori della zona.

Entriamo comunque nel mercato di mattina presto e, ancora assonnati, rischiamo più volte di essere investiti dai mezzi che trasportano le scatole. A Tsukiji, vediamo di tutto: dai giganteschi tonni pinne gialle (sì, proprio loro, quelli della pubblicità) alle cozze grandi come la nostra testa. Il mercato pullula di ristorantini di sushi e, nonostante siano le 9.00, sono completamente pieni! Noi abbiamo fatto da poco colazione e non ce la sentiamo di darci al pesce crudo, ma lo consigliamo caldamente a chi è più forte di stomaco di noi.

Dall’ottobre 2018, il mercato del pesce si è trasferito nel quartiere di Koto mentre nella vecchia sede è rimasta solo la vendita di alimentari

Advertising Museum e il Sony Building

Lasciato Tsukiji, torniamo verso Ginza perché ci sono un paio di edifici che vorremmo visitare. Il primo è l’Advertising Museum e ne siamo attratti più per deformazione professionale che altro. Il museo è gratuito ed è davvero interessante anche per chi non lavora nel marketing come noi. Dopo una prima area dedicata alla pubblicità in Giappone, visitiamo una stanza dedicata all’evoluzione della comunicazione negli anni, per poi arrivare alla sezione dedicata all’adv sociale o di provocazione.

Pranziamo con dei gustosi onigiri, triangolini di riso avvolti in un’alga nori e riempiti di pesce al loro interno.

Quindi ci dirigiamo verso il Sony Building. Sulla Lonely Planet leggiamo “Venite qui per giocare con i gadget che la Sony non ha ancora messo in commercio”. Trascorriamo un’oretta al suo interno, giusto il tempo per riprenderci un po’ dalla stanchezza post pranzo. Quindi ci rimettiamo in movimento.  

Il Palazzo Imperiale di Tokyo

La prossima fermata è il Palazzo Imperiale di Tokyo. Prendiamo la metropolitana fino alla fermata di Otemachi.  Nel nostro tragitto verso il palazzo, attuale residenza dell’Imperatore, passiamo sul ponte Nihonbashi, il “centro geografico” della città, perché nel periodo Edo tutte le distanze venivano misurate a partire da qui.

Il Palazzo Imperiale, purtroppo, non è visitabile, mentre i giardini lo sono ma solo con visita guidata da prenotare con largo anticipo (cosa che noi ovviamente non abbiamo fatto). L’unica area aperta al pubblico è il giardino orientale, che attraversiamo e dal quale riusciamo a vedere almeno in parte gli esterni dell’edificio.

Per consolarci decidiamo di fare esperienza con il karaoke giapponese sulla strada che da Ginza porta a Roppongi.

Il quartiere di Roppongi

Non sarà ai primi posti di cosa vedere a Tokyo, ma il quartiere di Roppongi è uno dei più vivaci della città, con moltissimi grattacieli e un sacco di ristoranti e bar dove trascorrere la serata. Distrutti dai chilometri macinati durante il giorno, decidiamo di prendercela comoda e di mangiare un boccone per cena qui prima di rientrare in hotel. Visiteremo Roppongi domani sera perchè abbiamo in programma una cena speciale.

Tokyo
Il mercato del pesce di Tokyo è il più grande al mondo nel suo genere ed è imperdibile

Cosa vedere a Tokyo – giorno 3

Il terzo giorno a Tokyo decidiamo di trascorrrerlo a Joypolis. Cos’è Joypolis? Si tratta di un parco a tema della SEGA completamente indoor, che sorge su un’isoletta artificiale (Odaiba) ed è comodamente raggiungibile con il treno.

All’ingresso dobbiamo scegliere tra il biglietto giornaliero (che costa 4500 yen) e quello che consente l’ingresso ma rende a pagamento le singole attrazioni (800 yen). Ovviamente optiamo per il primo e poi entriamo.

Joypolis

L’ambiente è decisamente buio e ci sono parecchie persone con l’abbonamento annuale che, nonostante l’ora (sono le 10) sono già intenti a giocare. Ci guardiamo intorno e capiamo subito che salire sulle attrazioni è come essere all’interno di un videogioco del SEGA. Sono tutte giostre adrenaliniche simili a quelle di qualunque parco divertimenti (es. Gardaland), con la differenza che per divertirsi a pieno è necessario interagire.

La prima attrazione è uno skateboard gigante che si muove in modo diverso a seconda del movimento dei piedi delle persone (due) che sono posizionate sopra. E’ sicuramente il gioco più divertente di tutto il parco e, nonostante la coda, lo facciamo ben 4 volte, vincendo addirittura una delle manche!

Proseguiamo con il roller coaster, una sorta di montagna russa in cui è necessario anche sparare per aggiudicarsi la partita. Quindi continuiamo con le gare di atletica di Sonic, le corse di auto e i giochi di avventura: sono ormai passate 4 ore dall’ingresso e ci sentiamo proprio dei nerd.

Odaiba

Non abbiamo pranzato e sono già le 14.30, quindi decidiamo di uscire dal parco divertimenti e fare un giro nel gigantesco centro commerciale che si trova sopra di noi. Ravioli per Davide e gelato al gusto di Oreo per Alessandra.

A questo punto ci avventuriamo alla scoperta di Odaiba. Odaiba è una piccola isola artificiale costruita nella baia di Tokyo che rappresenta la meta ideale per chi cerca un po’ di tranquillità. Non stupisce quindi che sia piena di famiglie con bambini! La vera grande attrazione di Odaiba è però una maxi riproduzione di Gundam in scala 1:1 alta circa 20 metri e che si trasforma 4 volte durante il giorno. L’attrazione è completamente gratuita, quindi immaginatevi la folla ma ne vale davvero la pena.

Ci mangiamo una crepes e prendiamo la metropolitana per tornare in hotel e cambiarci per la cena: stasera ci aspetta Gonpachi, il ristorante di Kill Bill.

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Ad Odaiba c’è una piccola riproduzione della Statua della Libertà di New York

Gonpachi

Gonpachi si trova a Roppongi, la zona che abbiamo visitato la sera precedente. Grazie all’aiuto della receptionist del nostro hotel abbiamo prenotato un tavolo al banco della cucina (ottima scelta, da qui possiamo vedere tutto quello che fanno i cuochi!).

Quando entriamo ci rendiamo subito conto che non si tratta del tipico ristorante giapponese: qui l’atmsfera è molto più internazionale perché questo è il locale in cui è stata girata una delle scene più famose di Kill Bill vol. 1.

Tutti i camerieri parlano un ottimo inglese e il cibo è veramente ottimo! Assaggiamo un po’ di tutto: tartare, tempura, carne… Il personale è allegro ed entusiasta e l’atmosfera festosa; la musica è piacevole e quando un cliente lascia il ristorante tutti salutano urlando.  Passiamo davvero una bella serata!

Cosa vedere a Tokyo – giorno 4

Stamattina siamo carichi perché vogliamo passare alla grande l’ultimo giorno del nostro viaggio in Giappone. Il tempo ci è stranamente a favore, quindi dedicheremo la mattinata agli ultimi luoghi di interesse per poi passare ai regali.

Shiodome

Per prima cosa facciamo una passaggiata sulla camminata sopraelevata che unisce gli edifici di Shiodome, tra cui lo Shiodome City Center, il cui interno ospita numerose compagnie giapponesi di prima fascia come All Nippon Airways e Fujitsu, il Dentsu Building, la Nittele Tower, lo Shiodome Sumitomo Building, il Tokyo Shiodome Building e la Shiodome Media Tower.

Il Meiji-Jingu

Finito il giro ci dirigiamo a quella che sarà la tappa principale della giornata: il Meiji-Jingu, il santuario shintoista più imponente di Tokyo famoso per il torii di legno alto 12 metri che da l’accesso al museo e le botti che affiancano il sentiero che porta al tempio. Secondo la nostra guida, questo santuario è al primo posto nelle cose da vedere a Tokyo.

Nonostante siano presenti moltissimi turisti, nel passeggiare per i giardini ritroviamo un po’ di quella atmosfera che avevamo già percepito a Kyoto. Con un po’ di nostalgia eseguiamo per l’ultima volta il rito del lavaggio della depurazione che precede l’ingresso al tempio: laviamo prima la mano destra, poi la sinistra e poi la bocca. Suoniamo la campana, battiamo le mani e ci inchiniamo.

Takeshita

Lasciato il Meiji-Jingu, facciamo un giro tra i quartieri di Omotesando e Takeshita Dori. Tra i due, quello che ci piace particolarmente è Takeshita. Si tratta di una strada molto caratteristica, con centinaia di piccoli negozietti dove poter trovare di tutto: dagli accessori per i capelli ai vestiti da cosplayer, dai manga agli accessori tecnologici più strani. Passeggiamo per Takeshita-Dori fermandoci praticamente in ogni negozio.

cosa vedere a Tokyo
Takeshita Street è una delle strade più affascinanti di tutta Tokyo

Verso sera, torniamo in hotel per la nostra ultima cena giapponese.

Cena allo Sky Restaurant di Tokyo

Per l’ultima cena a Tokyo, abbiamo scelto di fare le cose in grande prenotando un tavolo al Fish Bank. Si tratta di un ristorante situato al 52° piano dello Shiodome Building, con una vista mozzafiato su tutta Tokyo. L’ambiente è elegante e raffinato. Ci hanno riservato un tavolo vicino alla vetrata da cui vediamo buona parte di Tokyo by night.

Il nostro cameriere ci porta le proposte di menu e optiamo per una degustazione mista carne e pesce all’interno della quale possiamo scegliere tra diverse portate. Il cibo è fantastico. Pezzo forte di tutta la cena la zuppa di aragosta in tazzina di caffè con spuma di mais e poi, ovviamente, i dolci. Oltre a quello che scegliamo dal menu arriva anche un vassoio con una serie mini dessert, dai macaron ai cupcake, fino ai cioccolatini.

Ovvio, i prezzi sono alti, ma ne vale veramente la pena! È la chiusura perfetta di 4 indimenticabili giorni a Tokyo.


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