Rio de Janeiro è una città incredibile per qualunque viaggiatore: offre sole, mare e natura, ma anche storia, cultura e modernità. Da qualche anno, inoltre, le frontiere del turismo si sono allargate anche alle favelas, con veri e propri tour che vengono organizzati all’interno di questi quartieri dove oltre il 95% dei residenti vive sotto la soglia di povertà.
Per capire l’importanza di questi luoghi all’interno del tessuto sociale di Rio de Janeiro, è bene tener presente che nella metropoli carioca ci sono ben 763 favelas all’interno delle quali vivono oltre 1.5 milioni di persone, corrispondenti al 22% della popolazione urbana. Sebbene le favelas siano diffuse in tutto il Brasile, quelle di Rio sono senza dubbio le più caratteristiche: a differenza delle altre città, infatti, qui esse non si sviluppano in pianura bensì sui morros (colline) che caratterizzano la topografia cittadina, offrendo spesso viste spettacolari. Una visita in favela può quindi essere una esperienza interessante per più di un viaggiatore, soprattutto per quelli interessati alla mitologia che spesso circonda questi quartieri. Nel nostro soggiorno a Rio abbiamo visitato (in un giorno parecchio nuvoloso!) due di favelas, quella di Vidigal e quella di Santa Marta. In questo post proviamo a darvi 5 consigli che dovete tenere bene a mente se anche voi volete provare questa esperienza.

Controllare la situazione nella favela scelta
Nonostante la stragrande maggioranza dei residenti sia gente pacifica che vive e lavora in serenità, le favelas sono spesso governate da bande criminali. Il tentativo di “pacificazione” voluto dal governo brasiliano ha scatenato situazioni di tensione che purtroppo a volte hanno coinvolto anche i turisti, storicamente protetti dai residenti perché portatori di benessere. Per questo motivo sono nate alcune app che aggiornano in tempo reale sulla situazione criminale all’interno delle favelas. Le più conosciute sono OTT per dispositivi Apple e Fogo Cruzado per Android. Scaricarle può essere molto utile. Noi, ad esempio, avevamo programmato di visitare Rocinha, la favela più grande di Rio. Proprio durante il tragitto in auto abbiamo cambiato destinazione dopo aver visto tramite OTT che erano appena avvenute 3 sparatorie nel giro di pochi minuti.
Non nominare la parola favela
Sebbene il termine favela sia conosciuto e usato in tutto il mondo, gli abitanti di queste zone lo trovano offensivo e denigratorio. Il nostro consiglio è quindi quello di preferire la parola “communidade” sia dialogando tra di voi che in caso di richiesta informazioni ai residenti durante il vostro tour.
Vestirsi in maniera adeguata
Come detto, i turisti sono generalmente ben visti nelle communidades e non si contano molti casi di scippi ai loro danni. È bene però tenere sempre presente che la maggioranza dei residenti vive al di sotto della soglia di povertà ed è quindi opportuno evitare di camminare con abbigliamento di lusso o gioielli addosso. Potrà sembrare un consiglio banale, ma purtroppo per molti turisti non lo è.
Non esagerare con le foto
Vi farebbe piacere se qualcuno entrasse in casa vostra e vi scattasse delle foto come se foste oggetti da museo o animali da circo? Crediamo proprio di no. Per lo stesso motivo il nostro invito è quello di evitare di fare foto alle persone nella loro quotidianità né alle abitazioni private dei residenti. Se proprio avete voglia di scattare questo tipo di fotografie, il nostro consiglio è quello di chiedere sempre il permesso. I brasiliani sono persone aperte e generose, meglio approfittare della loro disponibilità che farli arrabbiare!
Leggi anche i nostri consigli su come arrivare, come muoversi, dove dormire e dove mangiare a Rio de Janeiro!
Scegliere il giusto accompagnatore
L’ultimo consiglio è forse il più importante che ci sentiamo di darvi. I tour nelle favelas sono organizzati un po’ da chiunque a Rio de Janeiro e non è facile scegliere l’accompagnatore giusto. Noi vi consigliamo di dare fiducia a chi vive in favela, affidandovi a loro o alle molte associazioni che si adoperano per raccogliere fondi in favore dell’istruzione dei minori. Evitate i tour di gruppo di hotel e agenzie e soprattutto non pensate nemmeno di avvicinarvi a quegli orrendi tour in jeep. Non siete nella savana!
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